Salvare la casa all’asta, con la Legge 69-2021

PRIMA CASA ALL’ASTA: SALVARLA CON UNA PICCOLA SOMMA GRAZIE ALLA LEGGE 69 2021

Oggi parliamo di come salvare la casa all’asta, versando un importo molto piccolo alla banca.

2008, 2011, 2020 tre anni che hanno rappresentato tre momenti di shock di sistema e che hanno prodotto uno tsunami finanziario.

In questi 13 anni abbiamo visto migliaia di famiglie in difficoltà a pagare regolarmente i propri debiti bancari. Molte di esse hanno di conseguenza subito l’attacco delle banche che hanno cercato di riprendere il proprio credito vendendo all’asta le case.

Nei precedenti post abbiamo visto come usare gli strumenti di saldo e stralcio e l’esdebitazione per ridurre i debiti o mantenere la proprietà degli immobili.

Oggi analizziamo gli strumenti messi a disposizione da una legge nuova, la 69 del 2021.

Essa contiene una novità di grande interesse poiché tiene conto della svalutazione degli immobili. È un parametro eccezionale perché in questi 13 anni in molte aree del paese gli immobili hanno perso valore e tenerne conto negli accordi economici con un credito è fondamentale.

Andiamo a vedere nel dettaglio alcuni aspetti principali della norma.

Primo su tutti: questa è una norma destinata ai consumatori quindi nessuna impresa può accedervi.

Secondo aspetto: è destinata esclusivamente agli immobili qualificabili come prima casa.

I parametri da rispettare per poter accedere agli strumenti della legge sono rigidissimi, ma se si posseggono questi requisiti, la norma introduce tre grandi ordini di vantaggi:

• il denaro che serve per estinguere il debito è un importo molto piccolo, identificabile con l’importo minore tra il 75% del debito e il 75% del valore dell’asta. Facciamo un esempio: se si ha una casa ed un debito con la banca di 200mila euro si dovrà offrire o il 75% del debito e quindi o 150mila euro o il 75% del valore della casa. Se però il valore della casa ha subito una diminuzione, e si attesta, poniamo ad esempio a 100 mila euro, per estinguere il debito il debitore potrà offrire solo 75.000 perché questo è il numero più piccolo tra 75% del valore della casa e 75% del debito;
• la cifra che il debitore dovrà saldare per estinguere il debito che, ricordiamo, è la più piccola tra le due menzionate, andrà rimborsata in un periodo la cui durata varia tra i 10 ei 30 anni, a rate;
• Questa operazione è garantita al 50% dallo Stato con la garanzia statale quindi il creditore sarà assistito, oltre che dalla garanzia della casa e dalle proprie garanzie personali, anche dalla garanzia dello Stato.

La norma è eccezionale.

Lo Stato rimodula le pretese delle banche, imponendo di “accontentarsi” di una cifra inferiore rispetto alla totalità del debito e che deve essere proporzionata ai valori di mercato attuali degli immobili, garantendo però, a queste condizioni, la metà del debito a patto in ultimo che le banche concedano ai clienti dai 10 ai 30 anni per il rientro rateale delle somme.

 

Ovviamente non è sempre tutto semplice, ma bisogna fare attenzione a tre aspetti cruciali:

• la norma può essere utilizzata esclusivamente per richieste effettuate entro e non oltre il 31 dicembre 2022;
• lo strumento può essere utilizzato solo per immobili sottoposti ad un’esecuzione il cui precetto sia stato notificato entro il 31 marzo del 2021;
• in ultimo le banche che devono accettare questo tipo di ristrutturazione faranno comunque una valutazione del merito creditizio del debitorie e dei suoi garanti. Se si decide di avvalersi della procedura è quindi necessario costruirla perfettamente perché si tratta sempre e comunque di una operazione di credito.

 

Oggi abbiamo aggiunto un tassello fondamentale nella gestione delle ristrutturazioni delle posizioni per riacquistare il diritto pieno sui nostri immobili e ridurre i debiti. Questa, insieme alle operazioni in saldo e stralcio e alle esdebitazioni, costituiscono una seria opportunità.

Inviateci i vostri dati vi indicheremo come sfruttare al meglio la norma!