Le 3 cose che devi guardare ogni mese in centrale rischi per non avere problemi

Home Le 3 cose che devi guardare ogni mese in centrale rischi per non avere problemi

Le 3 cose che devi guardare ogni mese in centrale rischi per non avere problemi

Oggi parliamo di banche che comunicano erroneamente i dati in Centrale Rischi, e parliamo di ciò che è possibile fare in autonomia per correggere l’errore.

Partiamo da un esempio pratico. Marco, funzionario di banca, si accorge a giugno 2020 che nella Centrale Rischi di un cliente sono comparsi 15-16 mila euro di segnalazioni di sconfino. Chiede quindi al cliente di identificare quali siano gli istituti di credito che hanno effettuato la segnalazione e soprattutto a quale titolo.

All’esito delle nostre verifiche abbiamo identificati le ragioni degli sconfini: l’istituto di credito che ha segnalato lo sconfino è proprio quello per cui lavora Marco: la ragione è che la banca non ha segnalato in Banca d’Italia l’inserimento in moratoria di un finanziamento, il cliente non ha correttamente pagato le rate poiché sospese e la banca ha segnalato le rate come impagate!

Il problema nasce dal fatto che i finanziamenti oggetto di moratoria sono stati cartolarizzati, cioè sono stati ceduti a un veicolo che li detiene. A causa di un ritardo di comunicazione, la banca non ha comunicato al veicolo di aver accordato la moratoria, pertanto il veicolo ha segnalato come impagate tutte le rate sospese relative a quel finanziamento.

Il controllo dei dati segnalati in CR e la correzione di eventuali errori è fondamentale perché serve a mantenere corretta la relazione commerciale con la banca e serve a mantenere lineare il rating bancario che è calcolato anche sulla base delle segnalazioni in Centrale Rischi.

Vediamo ora come costruire una routine di controllo per la nostra azienda o per i nostri clienti.

Per prima cosa bisogna chiedere, preferibilmente ogni mese, il report della CR in Banca d’Italia (il più dettagliato è quello offerto da SmartCR). È comodo farlo verso la metà del mese poiché in quel momento i dati relativi alle varie posizioni saranno stati processati e saranno presenti e disponibili. La richiesta si può fare facilmente attraverso il portale dei servizi on line di Banca d’Italia (servizi per il cittadino https://arteweb.bancaditalia.it/arteweb-fe-web/cr). A seguito della richiesta la Centrale Rischi, completa o limitata al periodo di interesse, verrà inviata all’indirizzo mail comunicato al momento dell’accredito delle credenziali e della richiesta.

Bisognerà quindi controllare i dati relativi all’accordato operativo e all’accordato utilizzato e verifichiamo che il valore dell’utilizzato sia sempre inferiore o almeno pari al valore dell’operativo. Se il valore invece dovesse risultare superiore, significa che si è verificato uno sconfino. Sarà quindi necessario verificare immediatamente le ragioni e se il dato è reale.

Se esistono affidamenti in conto corrente è anche necessario controllare il valore di saldo medio. Se dovesse risultare superiore al valore dell’accordato operativo, sarebbe necessario effettuare un controllo rispetto alla realtà dei fatti, controllando sull’estratto conto se sia vero che viene utilizzato mediamente più di quanto la banca mette a disposizione.

Se queste verifiche danno come risultato un segnale di sconfinamento che non ha un riscontro reale, bisogna procedere:

  1. Inviando una mail (normale e pec) alla agenzia per segnalare il dato anomalo relativo allo sconfinamento. Può essere utile in questa occasione allegare alla comunicazione lo stralcio della CR da cui si evince il dato.
  2. Monitorare le comunicazioni: bisogna verificare che nel giro di una settimana/10 giorni la comunicazione sia stata recepita dalla Banca d’Italia, richiedendo nuovamente la CR e verificando che il valore sia stato corretto. La Banca d’Italia comunica le c.d. variazioni inframensili: non cancella il dato vecchio, ma comunica contemporaneamente il dato nuovo corretto.
  3. Se da questo controllo dovesse risultare che la comunicazione non è andata a buon fine, sarà necessario riscrivere via pec alla direzione, e tramite il portale per i servizi al cittadino si procede a segnalare il problema alla Banca d’Italia.

In casi estremi o particolari, si può anche prevedere l’intervento e l’assistenza di un legale, ma prima di ricorrere a rimedi estremi, il consiglio è quello di operare in autonomia le verifiche che sono state descritte.